Continua la programmazione online di Fondazione Palazzo Te con gli approfondimenti su Palazzo Te e i Gonzaga, attraverso i racconti su una delle corti più importanti e sfarzose del Rinascimento italiano.
Da mercoledì 25 novembre sarà pubblicata sul sito fondazionepalazzote.it e sui canali social di Fondazione la nuova miniserie video a cura di Augusto Morari “I corami o cuori d’oro”, dedicata ai paramenti gonzagheschi che contribuirono in maniera eclatante a elevare l’importanza del casato, veicolando significati e rapporti di tipo politico.
Nel primo video l’autore presenta i paramenti preziosi: nel 1523 a Mantova si diede inizio a un opificio di velluti grazie all’intraprendenza di Isabella d’Este e del figlio Federico II associata all’ingegno di Giulio Romano. Ospiti di riguardo, personaggi illustri e ambasciatori che passavano dalla città rimanevano stupiti alla vista della ricchezza mostrata. La famiglia Gonzaga spendeva cifre esorbitanti per decori e allestimenti, paramenti di tessuti preziosi che appendevano tramite ganci sotto la zona dei fregi ad affresco. Tra i personaggi della famiglia fu proprio Isabella d’Este che scrisse “dell’insaziabile desiderio nostro”, che diede un impulso notevole, quasi ossessivo, per gli acquisti di tessuti e di oggetti, i più preziosi per arricchire gli appartamenti e in modo particolare il proprio.
Nella seconda puntata saranno approfonditi gli apparati di cuoio, giunti dalla Spagna attraverso le antiche vie romane. L’incontenibile espansione della civiltà arabo-islamica, un grande impero politico-religioso, sino alla Spagna, diede un impulso notevole all’arte della lavorazione del pellame, già esistente a Cordova e in altre città limitrofe. I prodotti spagnoli raggiunsero i mercati europei fino ai Paesi Bassi arrivando anche in Italia: prima a Genova, Venezia, Firenze, Bologna, Ferrara e Roma, che divennero poi a loro volta centri di lavorazione e di diffusione, e infine anche a Mantova.
Le serie video ideate da Fondazione Palazzo Te sono raccolte nella sezione Mnemosyne del sito, dove sono sempre disponibili gli altri materiali del progetto digital “#sempreconTE”: una raccolta di contenuti sull’arte e la cultura accessibili a tutti che propongono un modo nuovo di custodire il rapporto con la città.
(Foto ufficio stampa Fondazione Palazzo Te)