È iniziata, all’ospedale di Mantova, la somministrazione delle nuove terapie precoci anti-Covid. Si tratta di anticorpi monoclonali attivi contro tutte le varianti del virus, compresa Omicron, e di farmaci antivirali innovativi. Entrambe le terapie hanno mostrato una significativa efficacia sui pazienti, se impiegati nei primi 5-7 giorni di sintomatologia.
L’attività si svolge in un ambulatorio dedicato, realizzato in uno dei moduli abitativi allestiti all’esterno del Pronto Soccorso di Mantova ed è curata dal personale del Pronto Soccorso e delle Malattie Infettive, in collaborazione con la Medicina di Laboratorio del Carlo Poma e con il Centro Servizi dell’ASST.
Il percorso, attivato dal medico di medicina generale mediante richiesta al Centro Servizi, prevede una visita preliminare con prelievo di sangue e tampone molecolare per individuare la variante. In base al referto ottenuto, viene valutato il trattamento migliore da intraprendere, che si prescrive al paziente uno o due giorni dopo la prima visita. Purtroppo però la procedura è complessa anche perché i farmaci da impiegare devono essere ritirati nell’hub di riferimento, che è stato individuato a Brescia, Spedali Civili.
I nuovi farmaci introdotti sono l’anticorpo monoclonale sotrovimab, che si affianca all’associazione casirivimab/imdevimab, l’antivirale Remdesivir, somministrato in vena per tre giorni, e l’antivirale molnupiravir, somministrato per bocca per 5 giorni. Si attende inoltre a breve la disponibilità di paxlovid, un ulteriore antivirale da somministrare per bocca, che si ritiene essere ancora più efficace.
Queste terapie sono particolarmente indicate per pazienti anziani, ovvero quelli con condizioni di fragilità. Gli anticorpi monoclonali sono prescrivibili a persone con più di 12 anni, mentre gli antivirali solo a pazienti con più di 18 anni.
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