L’area padana, dal Mantovano al Ferrarese fino a Verona, ha risentito delle elevate temperature. Se l’irrigazione a goccia o con micro-jet ha di fatto garantito la disponibilità di acqua, il termometro su livelli sopra la media ha ridotto le pezzature dei frutti.
Seppure in fase di avvio di commercializzazione e con l’incertezza di capire come evolveranno i consumi – nel primo semestre del 2022 le vendite di pere hanno risentito di una contrazione vicina al 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche per effetto di una minore disponibilità di prodotto – i prezzi per ora si stanno posizionando su valori mediamente soddisfacenti, nell’ordine di 60-70 centesimi al chilogrammo per la varietà Conference, Carmen, William e con punte anche di 75 centesimi, secondo le rilevazioni di Coldiretti Mantova.
L’export, solitamente un volano per le produzioni locali, quest’anno sconta alcune difficoltà correlate alla guerra in Ucraina.
Le mele
Decisamente più complesso lo scenario per le mele. L’incremento delle produzioni e il blocco dell’export verso Est, con la Polonia primo produttore costretta a rivolgersi prevalentemente ai mercati tedesco e comunitario, stanno appesantendo i listini. Oggi i prezzi di vendita delle mele Gala si aggirano sui 30 centesimi al chilogrammo, un valore tutt’altro che remunerativo, tenuto conto dei rincari che hanno colpito gli agricoltori e le catene di approvvigionamento fra energia, manodopera, fertilizzanti e mezzi tecnici.
I numeri nel Mantovano
Mantova rappresenta la prima provincia in Lombardia per la produzione di pere, puntualizza Coldiretti, con una superficie di circa 610 ettari su un totale di 720 in regione.
Più contenuta la produzione di mele, estesa su 236 ettari nel Mantova, pari al 14,3% della Superficie agricola utile in Lombardia.
(Foto by Pixabay)