L’imprenditoria femminile agricola resta ancora troppo spesso invisibile. Il migliore augurio, in occasione dell’8 marzo, è che ci si renda realmente conto dell’apporto strategico delle donne in generale, e in agricoltura in particolare, perché sarà il fattore D a dare la spinta alla ripresa economica”.

Così Confagricoltura Mantova, in occasione della giornata dell’8 marzo, festa della donna: “secondo la FAO, se aumentasse la conduzione femminile delle aziende del settore nei paesi in via di sviluppo crescerebbe del 30% anche la produzione, contribuendo alla sicurezza alimentare mondiale“.

In provincia di Mantova, secondo i dati della Camera di Commercio, a fine 2021 erano 7.974 le imprese condotte da donne, vale a dire il 21% del panorama imprenditoriale mantovano. Il settore agricolo, secondo solo a quello del commercio, rappresenta circa il 18% del totale delle aziende femminili presenti, con circa 1.450 realtà attive nella nostra provincia.

Ma com’è la situazione in Italia? Al 31 dicembre 2022 (dati UnioncamereInfocamere) erano 1.336.689 le imprese, di tutti i settori, guidate da donne, con un calo dello 0,45% rispetto all’anno precedente. Il 23% circa delle imprese italiane dunque è a quota rosa. Il dato percentuale sale se si considera il solo settore dell’agricoltura con, sempre a livello nazionale, 202.870 imprese femminili, pari al 28% del totale.

A livello regionale, su 952.492 imprese registrate a fine 2021 (dati Unioncamere Lombardia), sono oltre 180.000 (181.722 il dato ufficiale) quelle a guida femminile, quasi il 20% del totale, con una crescita dell’1,2% rispetto all’anno precedente. La Lombardia, da sola, assomma il 36% delle imprese femminili del panorama nazionale, sempre parlando di tutti i settori. Interessante notare in ogni caso come il 15,4% delle aziende attive operi proprio nel settore primario, a conferma del grande potenziale del comparto.

 

(Foto by Pixabay)




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