Palazzo Te e Palazzo Ducale hanno prodotto un evento di portata internazionale che da prestigio a Mantova: si tratta della mostra “Rubens! La nascita di una pittura europea”, visitabile fino al 7 gennaio 2024 a Mantova. Questa sinergia tra le due principali istituzioni culturali della città, mette a frutto le rispettive competenze, la ricchezza dei loro patrimoni artistici e la capacità di produrre in proprio una manifestazione di straordinario interesse.
Il tutto frutto di una estesa rete di contatti e collaborazioni con musei e istituzioni culturali a livello internazionale che Palazzo Ducale e Palazzo Te hanno saputo coltivare e la specifica conferma viene dalla partecipazione al progetto della Galleria Borghese di Roma dove avrà sede una terza sezione della mostra dedicata a Pieter Paul Rubens (Siegen 1577 – Anversa 1640) dal 14 novembre, col titolo “Rubens e la scultura a Roma”.
La mostra
Lo sviluppo della duplice mostra, da un capo all’altro del “percorso del principe”, riserva al visitatore di Palazzo Ducale una aggiornata lettura della Pala della Santissima Trinità e il rinnovato allestimento museografico e illuminotecnico dell’intero Appartamento Ducale, voluto da Vincenzo I e realizzato da Antonio Maria Viani. Il percorso di visita si snoda attraverso le Sale del Crogiolo, del Labirinto, di Giuditta, fino alla grande Sala degli Arcieri dove, oltre all’imponente Pala, sono esposti il “Martirio di Sant’Orsola” dello stesso Rubens e altre importanti opere di Domenico Fetti e Antonio Maria Viani. Notevole anche l’interesse per la serie di dipinti e sculture provenienti dalla reggia di Mirandola e trasferiti a Palazzo Ducale nel 1716, opere di artisti come Sante Peranda, Andrea Baratta e Lorenzo Ottoni.
Al lato opposto della città, la mostra “Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà”, a cura di Raffaella Morselli in collaborazione con Cecilia Paolini, mette in dialogo le meraviglie artistiche della villa giuliesca con un nucleo di opere che descrivono l’evoluzione stilistica di Rubens maturata a partire dal contatto diretto con l’arte di Giulio Romano di cui ha assimilato le modalità, ne ha fatto oggetto di ispirazione costante fino ad approdare a quella pittura sontuosa e colta che lo rende inconfondibile.
Le opere in mostra, complessivamente 52, di cui 17 del solo Rubens, divise in dodici sezioni, sono frutto di prestiti da 22 musei internazionali, tra cui il Museo del Louvre, il Museo del Prado, il Museo Boijmans di Rotterdam, la Galleria Nazionale di Danimarca, i Musei Capitolini di Roma e i Musei Reali di Torino. Le due sezioni della mostra a Mantova, resteranno aperte fino al 7 gennaio 2024.
(Foto da ufficio stampa)