
La Fondazione Banca Agricola Mantovana ha commissionato a cinque grandi autori della fotografia italiana un ritratto originale e complesso di Mantova, per raccontare la città, e la sua storia. Un ritratto che sarà in mostra fino al 4 maggio presso la Casa del Mantegna di Mantova e che comprende le fotografie scattate da Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Antonio Biasiucci e Luca Campigotto dal 2004.
4B + C è il titolo della mostra che introduce gli autori, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Antonio Biasiucci, Olivo Barbieri, e Luca Campigotto, a cui andrebbe aggiunta la P di Mario Peliti, curatore del progetto sin dagli esordi e della mostra.
Mantova e provincia nell’obbiettivo di cinque fotografi di fama mondiale, cinque ricerche molto diverse tra loro, quattro concluse e una, quella di Campigotto, in corso. Un’ampia selezione di immagini, quasi centosettanta, esposta negli spazi della Casa del Mantegna, in cui si viaggerà non solo alla scoperta di Mantova, ma nella stessa fotografia italiana.
Si inizia da Gianni Berengo Gardin (1930) che nella serie “Incontri mantovani” sorprende la città nelle sue atmosfere, nei ritmi, nei volti, nei mestieri di una lunghissima giornata quotidiana. A seguire Gabriele Basilico (1944-2013), architetto di formazione, ha trasformato “Mantova”, questo il titolo del lavoro, in una città metafisica, lasciando che la luce, attraverso un cielo uniforme e senza stagione, racconti i luoghi, dal Castello a Palazzo Te, ai palazzi progettati negli anni Trenta. Pietre, mattoni, ciottoli, intonaci, marmo, cemento, ferro e la bellezza della materia che segna l’arrivo di un altro straordinario fotografo, Antonio Biasiucci, (1961). Con lui Mantova è “Manto”, la profetessa all’origine della fondazione della città, ed è anche la dea che ispira e protegge un viaggio notturno nella città. La materia prima di Olivo Barbieri (1954) è invece l’acqua e “Il disegno dell’acqua” è il titolo della sua ricerca che riflette sulla natura “liquida” delle immagini, in una città che si raddoppia nelle acque del Mincio e in infiniti rivoli, chiuse e canali.
Se le quattro B del progetto hanno concluso la loro ricerca, l’unica C, quella di Luca Campigotto (1962), è appena iniziata e si completerà il prossimo anno. Il tema è il lavoro, antico e contemporaneo, come indica il titolo “Della città operosa”. C’è il lavoro agricolo, ci sono i centri produttivi, le botteghe artigiane, la grande industria, e ci sono anche le fabbriche, un tempo “operose” e oggi chiuse perché sostituite da un passo più moderno.
(Foto da Ufficio Stampa e Facebook pagina Ufficiale Casa del Mantegna)
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