Nell’anno del centenario della presenza dei fiori di Loto a Mantova, il Parco del Mincio avvia una sperimentazione destinata a verificare la possibilità di riuso di questa specie. Il progetto si chiama “Rilotus”, e si tratta di una fase sperimentale con la raccolta di alcuni campioni di fiori, da destinare all’essicazione e alla successiva estrazione di principi attivi da destinare all’uso cosmetico.
L’idea ha preso corpo con il sondaggio dei possibili soggetti economici da coinvolgere che operano nel campo della moda, dell’editoria, della cosmetica. Su questa ultima filiera si sono registrate – dopo alcuni sondaggi di laboratorio – le più concrete possibilità d’azione che vedono protagonista un’industria di rilevanza internazionale.
I partner
La sperimentazione si è resa possibile grazie al finanziamento ottenuto dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana che ha messo a disposizione del Parco 10.000 euro. Alle spalle c’è un lavoro di ricerca e verifica di fattibilità portato avanti assieme al Parco dai due partner di progetto: La Cooperativa sociale Santa Lucia di Asola che metterà a disposizione il personale necessario alla lavorazione ed Econsultying-SostenAbility, che ha supportato lo sviluppo progettuale.
“I fiori di loto sono presenti nel lago Superiore da 100 anni e sono diventati un’icona di bellezza per Mantova, risorsa di attrazione turistica e così continuerà ad essere. Ogni anno il Parco investe migliaia di euro per effettuare sfalci mirati a ridurne l’estensione – spiega il Presidente del Parco Maurizio Pellizzer – ma la gran massa vegetale che in ogni caso si forma, a fine stagione si deposita sul fondo del lago accumulando così ogni anno una grande quantità di carico organico. Se la sperimentazione avrà successo si potrà proseguire nella ricerca di ulteriori partner interessati al riutilizzo delle fibre presenti nei fusti e nelle grandi foglie, recuperando così la biomassa e ottenere due risultati in uno: tenere sotto controllo lo sviluppo delle formazioni e riutilizzare una risorsa naturale”.
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