Telemedicina e infermiere di famiglia per assistere i pazienti a domicilio, nel loro contesto di vita. Asst mantova ha realizzato alcuni progetti pilota in questa direzione.
L’obiettivo è triplice: favorire il benessere psicologico delle persone assistite, che si sentono più a loro agio se curate a casa; contribuire all’appropriatezza dei ricoveri in ospedale, riducendo le degenze e quindi il rischio di infezioni intraospedaliere; accompagnare nella ripresa funzionale i pazienti sottoposti a interventi chirurgici complessi, come quelli toraco-polmonari.
Si lavora in una logica di integrazione fra le competenze degli specialisti ospedalieri e la rete di assistenza sul territorio, che coinvolge i medici di medicina generale – responsabili clinici del malato – e i familiari o caregiver.
È stato inoltre messo a disposizione il kit per la telemedicina, che consente di monitorare a distanza i parametri vitali quali pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione e temperatura corporea, attraverso uno scambio telematico fra i pazienti e i professionisti dell’ospedale.
PRONTO SOCCORSO
Il primo progetto, già attivo, riguarda i pazienti che si presentano in Pronto Soccorso. Se a conclusione dell’iter diagnostico e terapeutico non si rileva la necessità di un ricovero in reparti per acuti, il paziente accede a un percorso di dimissioni ‘protette’ diversificato a seconda delle sue condizioni cliniche che vede la collaborazione fra gli operatori del Pronto Soccorso e dell’Assistenza domiciliare integrata, l’infermiere di famiglia e il medico di medicina generale.
CHIURGIA TORACICA E RIABILITAZIONE CARIDIORESPIRATORIA
Un’altra iniziativa, prima a livello nazionale, è quella che prevede il ricorso alla telemedicina e all’infermiere di famiglia nel supportare i pazienti operati nel reparto di Chirurgia Toracica nelle cure e nella riabilitazione dopo la dimissione per la ripresa delle normali abitudini di vita. È inoltre in via di predisposizione un progetto analogo destinato alla struttura di Riabilitazione Cardiorespiratoria.
La presenza dell’infermiere di famiglia al domicilio del paziente rappresenta un’ulteriore garanzia di sicurezza per i caregiver, che si aggiunge al monitoraggio a distanza da parte degli specialisti tramite la telemedicina.
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