Circa un anno fa Palazzo Ducale di Mantova, presso la Galleria delle Metamorfosi, inaugurava una mostra dal titolo “Naturalia e Mirabilia. Scienze alla corte dei Gonzaga”. L’evento espositivo era composto da una parte permanente e da una temporanea. Oggetto dell’operazione era la nota Wunderkammer dei Gonzaga, un’insolita collezione sorta a partire dagli anni di Isabella d’Este e cresciuta fino alla fine degli anni Venti del Seicento, composta da reperti del mondo animale, vegetale e minerale.

 

Martedì 14 marzo riaprirà questa sezione dell’ampio percorso museale di Palazzo Ducale, visitabile con il biglietto del museo da €9 (anche senza Camera degli Sposi), tutte le mattine dal martedì al sabato ore 8.20 fino alle 13.

 

L’allestimento è stato perfezionato e arricchito da alcuni reperti che andranno ad integrare la già nutrita e curiosa esposizione e che ancora una volta evocano i fasti dell’età dei Gonzaga. È ampliata e riccamente integrata la sezione dedicata alle conchiglie, (conchiglie provenienti dai più remoti mari che gareggiano tra loro per forme e colori). Sono presenti ancora i «Pessi marini et altri animali monstruosi» che già “ornavano” nel primo Cinquecento lo studiolo di Federico II; è presente una zampa d’elefante, simile a quella già ricordata in Palazzo Ducale nel 1601 da un francese, Pierre Bergeron («un pied tout entier de la grand beste»); le punte di freccia di selce, note allora come ceraunia, che si ritenevano i “fulmini pietrificati”. Al mondo dei simboli rimanda il camaleonte e la galleria accoglie oggi anche un pavone bianco. Nel 1593 se ne attendeva una coppia in dono da Firenze, dalla corte dei Medici, con i quali i Gonzaga erano imparentati. All’epoca questi uccelli giravano liberi per i giardini, così come nelle sale del Palazzo si potevano veder volare uccelli del paradiso e pappagalli tropicali.

L’offerta museale

Il percorso della Wunderkammer va a stabilirsi dunque come elemento permanente dell’offerta museale di Palazzo Ducale di Mantova, offrendo un diversivo insolito e curioso rispetto al tradizionale itinerario composto da dipinti, sculture e ambienti monumentali appetibile anche per le scuole e per le famiglie.

Il percorso rimane in potenziale crescita – afferma il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occasoanche grazie alla duttilità dei sistemi espositivi, conferita all’allestimento dal progetto di Massimo Ferrari e dei suoi collaboratori. Questa sezione del Museo è pensata per destare curiosità e innescare una riflessione sulla cultura del Rinascimento e sui gusti dell’epoca, quando un bezoar aveva un valore pari o superiore a un importante dipinto di Tiziano o di Caravaggio: un rapporto gerarchico che oggi può stupire, ma che era giustificato dalla estrema rarità dei reperti che, raccolti dalle più diverse parti del mondo, giungevano a Mantova per dare lustro ai Gonzaga”.

 

(Foto da ufficio stampa)




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