L’ASST è pronta ad affrontare un’eventuale nuova ondata epidemica: per fare fronte a una maggiore richiesta di cure è stata riattivata l’Unità di Terapia sub-intensiva respiratoria Covid con 5 posti letto, che era chiusa dal mese di maggio, a seguito della riduzione dei contagi. Anche se per il momento nella maggior parte dei malati presi in carico si riscontra una sintomatologia di lieve entità, l’azienda di Strada Lago Paiolo si prepara a riconvertire, se necessario, letti e reparti.
All’ospedale di Mantova è in funzione anche il nuovo Pronto Soccorso per i pazienti Covid, con un ingresso a sé stante sul lato destro della struttura, per garantire la separazione dei percorsi in sicurezza e ottimizzare gli spazi. Verrà quindi abbattuta la parete che era stata creata nella fase di massima emergenza per dividere il Pronto Soccorso Covid da quello Covid free. Il nuovo Pronto Soccorso Covid avrà un ingresso pedonale, una camera calda, un triage e un’area osservazione e trattamento interamente dedicati.
L’Unità di crisi dell’ASST ha stilato un piano di riorganizzazione complessivo che prevede 5 scenari progressivi, a seconda dei vari stadi di progressione della pandemia. Al superamento della quinta fase, è previsto il ritorno al 90 per cento dei letti Covid, nel rispetto degli hub che la Regione andrà a definire.
Gli scenari riguardano tutti i presidi ospedalieri e comprendono anche l’ampliamento progressivo dei letti di attività di cure subacute, come indicato nel piano territoriale condiviso con Ats della Val Padana. Ad oggi, ASST ha avviato lo scenario 2, con disponibilità dei seguenti posti letto fra Mantova, Asola, Bozzolo, Borgo Mantovano e Viadana: 117 fra Covid positivi o pazienti in attesa di tampone con sintomi ad alto o basso rischio e 16 posti tecnici di osservazione breve al Pronto Soccorso di Mantova.
Nella fase 5, Mantova arriverebbe a disporre di un totale di 189 fra Covid positivi o pazienti in attesa di tampone con sintomi ad alto o basso rischio e 23 posti tecnici di osservazione in Pronto Soccorso.