ASST Mantova diventa hub per le donne in gravidanza positive al Covid: l’identificazione dell’azienda come centro di riferimento per questa filiera è arrivata da Regione Lombardia.
Il nuovo percorso prevede l’attivazione di due stanze singole (e di una terza stanza da utilizzare in caso di necessità), all’interno del reparto di Procreazione Medicalmente assistita, che sospende quindi momentaneamente la sua attività . Al percorso nascita per le donne colpite da coronavirus sono dedicate un’ostetrica e un’infermiera.
Fino a qualche giorno fa queste pazienti venivano trasferite agli Spedali Civili di Brescia, altro centro hub regionale. ASST Mantova gestiva solo i casi con travaglio già in corso, ma era necessario separare mamma e nascituro, per mancanza di locali che rispondessero ai requisiti richiesti: la mamma veniva ricoverata il Malattie Infettive e il bambino in Neonatologia, fino al momento delle dimissioni. Nel 2020, i parti da donne Covid all’ospedale di Mantova sono stati complessivamente 15.
“L’obiettivo – commenta il direttore del Dipartimento Materno Infantile Valeria Fasolato – è proprio quello di avvicinare mamma e bambino, come richiesto da Regione. Un nido Covid a tutti gli effetti, dove è possibile per la donna allattare e gestire il figlio in sicurezza, con l’aiuto del personale sanitario, senza spostarsi in altre città. Per altro, salvo rarissimi casi segnalati in letteratura, il bimbo nasce negativo anche se la mamma è ammalata. Con questo percorso possono restare insieme e conoscersi anche durante la degenza”.
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