Il 25 marzo 2021 si celebra il Dantedì e per l’occasione il Direttore di Palazzo Ducale racconta un passo della Divina Commedia, legato alla città di Mantova.
Nel XX Canto dell’Inferno Dante, nel suo viaggio sotto la guida di Virgilio, giunge alla IV Bolgia del VIII Cerchio. Qui si imbatte in una nuova pena, quella “de l’indovini” e “de l’incantatori”, il cui pianto bagna il fondo della fossa lungo la quale essi vagano per l’eternità. Dante rimane sconvolto dalla visione e, quando vede le lacrime dei dannati scendere dai volti e bagnare non il petto ma le rispettive schiene, non riesce a trattenere il pianto. Virgilio lo rimprovera, perché egli non deve avere pietà per queste anime scellerate. La guida gli racconta la storia degli indovini che riconosce nella folla dei dannati in lenta processione. Tra questi c’è anche Manto, figlia di Tiresia: la sua storia ha a che fare con le origini mitiche della città in cui nacque Virgilio, ovvero Mantova.
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