Inaugurata venerdì 22 marzo a Palazzo della Ragione la mostra Braque vis-à-vis, che rimarrà aperta fino al prossimo 24 luglio. L’esposizione, curata da Michele Dantini, promossa dal Comune di Mantova e organizzata con la casa editrice Electa, con la partecipazione del Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, propone circa 150 opere risalenti prevalentemente al periodo tra le due guerre e al secondo dopoguerra, libri d’artista e ceramiche, e indaga l’influenza che Braque ha esercitato sull’arte francese degli anni Sessanta e Settanta.

Il percorso è arricchito da gouaches di proprietà del Musée des Beaux-Arts di Belfort, da un arazzo in lana e cotone della Cité internationale de la tapisserie di Aubusson e da alcuni olii provenienti da istituzioni europee, tra cui la Fondation Marguerite et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence e il Museo del Novecento di Milano. Sono presentati inoltre, confronti tra opere di Braque e opere di Matisse, Picasso, Derain, Léger e Delaunay-Terk.

Mantova dedica a Georges Braque una mostra che ripercorre i decenni della sua attività e le relazioni con gli artisti che l’hanno affiancato e allo stesso tempo presenta i risultati più singolari della sua ricerca. In dialogo con le più recenti esposizioni internazionali dedicate all’artista, Braque vis-à-vis considera con rinnovata attenzione la sua produzione matura e tarda, autonoma e distante dall’istrionica mutevolezza di Picasso, caratterizzata inoltre dall’insistenza su una ristretta serie di motivi.

Proprio la lunga stagione postcubista di Braque mostra con sempre maggiore evidenza, decennio dopo decennio, l’affermarsi di un orientamento ideografico o pittografico, per cui, dal punto di vista di Braque, arti figurative e poesia acquistano tratti morfologici comuni. La fervida attività di illustratore ha per l’artista ragioni interne, e la familiarità con poeti e scrittori quali Apollinaire o Reverdy, Paulhan, Ponge, Char o Benoit accompagna un percorso che vuol essere insieme estetico e sapienziale. Nel corso del tempo Braque sviluppa un alfabeto fantastico fatto di pochi lemmi (gli uccelli, l’auriga, la coppia di amanti, la Terra, il pesce, il vaso, il mandolino, il teschio, il grappolo d’uva etc.)

Nel porre in risalto i rapporti di collaborazione esistenti all’inizio del Novecento tra artisti, poeti e scrittori, Braque vis-à-vis si volge a considerare anche l’interesse che, nell’opera di Georges Braque, assumono le arti applicate: (le tecniche anonime del faux bois o del faux marble, ad esempio, spesso impiegate nelle sue tele; la ceramica e l’arte tessile, ben rappresentati in mostra da diverse opere realizzate negli anni Sessanta e, più tardi, l’oreficeria, esposta nel 1963 presso il Musée des arts décoratifs di Parigi.

Saint-John Perse L’ordine degli uccelli con illustrazioni di Georges Braque 1962 acqueforti e acquetinte, 54 x 42 cm
Collezione privata © Georges Braque by SIAE 2019 G

 




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